



Tornabuoni La Spingarda d’Anghiari
La Spingarda d’Anghiari è una Produzione Speciale della Compagnia Toscana Sigari immessa sul mercato alla fine del 2016 e subito entrata nel novero delle referenze natalizie più amate. La spingarda era una macchina da guerra rinascimentale simile a una grande balestra: oltre che la forma di un’arma, il nome di questo toscano rievoca la battaglia, particolarmente importante per gli equilibri geopolitici del Quattrocento, avvenuta sulla piana d’Anghiari nel 1440. Realizzata totalmente a mano, la Spingarda d’Anghiari monta una doppia fascia di Kentucky della Valtiberina e ha un ripieno long filler, composto da un blend di Kentucky della medesima provenienza.
Scheda Tecnica
- Tipologia: Produzione Speciale Annuale.
- Forma: Troncoconica Magnum.
- Costruzione: Long Filler a doppia fascia, Totalmente Fatto a Mano.
- Doppia Fascia: Kentucky della Valtiberina, color tonaca di frate.
- Ripieno: Selezione di varietà tradizionali di Kentucky della Valtiberina.
- Fermentazione: Tradizionale.
- Stagionatura: Naturale e di almeno 12 mesi, senza forzature.
- Gusto: Piacevolmente amaro, con sottili note dolci.
- Aromi: Molto intensi, profondi e inaspettati
- Combustione: Lenta e regolare.
- Evolutività: Intricata e sorprendente.
- Corpo: Pieno.
Recensione
All’aspetto è decisamente accattivante, consistente nel ripieno, con la fascia esterna color tonaca di frate ruvida, ben tesa con venature pronunciate, di foglie coriacee, nerborute.
Il riempimento è omogeneo, e il profumo a crudo della Spingarda è qualcosa che rapisce. I profumi sono netti: a un marcato sentore di affumicatura si affiancano nota di legno pregiato e punte speziate, terra e fieno .
Data la mole del sigaro, e nella fattispecie del braciere, l’accensione merita le giuste attenzioni per non riscontrare problemi nella fumata. Come in tutti i sigari di tabacco Kentucky dal ripieno particolarmente serrato, e comunque di notevoli dimensioni, il braciere dev’essere ben tostato, prima, e ben acceso poi in modo omogeneo al fine di evitare potenziali problemi di tiraggio e di fumata.
Le prime boccate sono assertive: il gusto è piacevolmente amaro, arricchito da sorprendenti note dolci, affatto ruffiane, da una buona componente sapida e da una punta di acidità che agevola la salivazione.
Dal punto di vista aromatico, inizialmente predomina un sentore di legno stagionato, arricchito da importanti note di cuoio, affumicatura e spezie.
Ben presto, però, il bouquet si complica e si fanno strada sentori speziati, ma soprattutto un sorprendente e tipico sentore di torba misto a erbe officinali con punte di nocciola in particolare, qui molto presente.
Le note di cacao amaro indonersiano fanno capolino a circa metà fumata per poi spandersi completamente in dirittura d’arrivo, affiancandosi ai sentori di cuoio e affumicatura, che si fanno vieppiù marcati, c’è anche un piacevole alternarsi di una dolce liquirizia ed un sapido sapore.
La forza è piena, questo sigaro va approcciato con piglio meditabondo dedicandosi alla fumata in modo pressoché esclusivo. Il tiraggio si mantiene sempre corretto e la combustione è regolare: le due fasce, ancorché di grado pesante, non creano problemi e, al più, potrebbe essere necessaria qualche correzione.
La fumata lascia ben appagati, con una lunga persistenza.