Il Buttero

Il nome di questo ammezzato richiama la figura del buttero, il pastore che, in sella al cavallo, conduceva le mandrie per le campagne del centro Italia, quindi l’appellativo di questo prodotto suggerisce già una fumata spartana, di compagnia, senza il desiderio di ricercare in esso un sigaro da meditazione. I tabacchi Kentucky utilizzati per questo sigaro sono di provenienza italiana, in particolare Veneti e Toscani, il ripieno è frutto di una miscela paritetica, mentre per la fascia viene utilizzato il tabacco che meglio si presta per questo utilizzo (talvolta il tabacco Veneto, altre volte quello Toscano) ed essendo minime le differenze fra le due provenienze, non si riscontrano differenze organolettiche fra l’una o l’altra. Per quanto attiene poi al processo di lavorazione delle foglie, si è utilizzata una nuova tecnica di fermentazione, che ha avuto l’obiettivo di ridurre le “demolizioni molecolari” per non alterare il gusto tipico del Kentucky , la maturazione è di 3 mesi.

Alla vista gli esemplari si presentano avvolti in una fascia color “tonaca di frate”, lievemente più chiara su alcuni esemplari.

Note di fumata: a crudo, si percepiscono note di caffè, terra, e lievi sentori di carruba. Una volta acceso, il sigaro ha un sapore spiccatamente sapido, non senza un contrappunto acido. Gli aromi sono limitati su uno spettro di cuoio e minerale (presenti), mandorla e cuoio (lievi). La forza si assesta sul medio – leggero (2/5).  Non ha difetti evidenti, si comporta bene in fumata, sia come combustione che come tiraggio, esprime pochi aromi, quindi non brilla certo per complessità, ma per contro le note presenti sono schiette e ben definite. Il legno tipico del Fire Cured domina, affiancato da note vagamente speziate, cuoio e da un tostato leggermente crescente. I sapori primari sono tutti presenti, a conferire una buona rotondità al palato, tuttavia l’equilibrio è buono ma non eccellente, ma nel caso di specie probabilmente si tratta di una caratteristica voluta, che nel contesto non guasta. Un leggero sbilanciamento verso la nota acida, probabilmente dovuto alla stagionatura breve, aiuta la salivazione e rende la percezione palatale meno spigolosa.

Complessivamente quindi una fumata che ben si presta ad essere intrapresa anche in modo distratto, senza rinunciare ad un gusto semplice ma caratteristico, che comunque appaga il fumatore.